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Indice degli argomenti

  • Creare storie insieme: Raccogliere, condividere e rappresentare narrazioni

    • Introduzione

      In questo modulo esploreremo diversi esercizi artistici, strumenti e metodi per rappresentare storie e condividerle con gli altri. Approfondiremo l’uso di video, fotografia, scrittura creativa e arti visive. Questa lista di espressioni artistiche non è esaustiva: potrete aggiungere attività in altri ambiti come teatro, danza, musica, poesia, ecc. L’aspetto più importante è che il materiale con cui lavorate si adatti a voi e, naturalmente, al gruppo o alla comunità con cui collaborate.

    • Perché

      Nella società della comunicazione contemporanea (Castells), le storie sono risorse fondamentali per il data mining, alimentano l’economia delle piattaforme, la pubblicità e influenzano l’opinione pubblica su internet. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, ad esempio ChatGPT, utilizzano dati disponibili per creare storie elaborate istantaneamente. Ciò fornisce al mondo narrazioni preconfezionate, tecnocratiche e generate automaticamente.


      Sviluppare consapevolezza rispetto a questi sviluppi ci porta a riflettere sul valore delle narrazioni e delle rappresentazioni comuni. Creare nuove storie comuni insieme, attraverso interventi basati sull’arte, diventa una risposta proattiva a queste dinamiche.
      Lo storytelling non è solo raccontare le proprie storie, ma anche ascoltare quelle degli altri. È una pratica profondamente reciproca, che implica interazione umana. È un’attività sociale e culturale in cui le persone esprimono il proprio mondo interiore e i propri punti di vista.


      Lavorare individualmente, ma anche insieme, promuove uguaglianza, empatia, fiducia e responsabilità condivisa, stimolando conversazioni autentiche. Attraverso questo processo comune, invece di limitarsi a copiare storie generate, si costruiscono narrazioni condivise basate sulle esperienze collettive delle persone.

      Questo processo di creazione condivisa delle narrazioni sfida i partecipanti non solo a riflettere sulla propria storia ed esperienza vissuta, ma anche a confrontarsi con le esperienze degli altri.

    • Come

      Nel modulo uno avete imparato a raccontare la vostra storia personale, trovando la vostra voce e creando una storia digitale in formato video.

      Nel modulo due lavoreremo su processi creativi per non solo creare la vostra storia, ma anche costruire storie collettive basate sulle narrazioni individuali presenti.

      Vi invitiamo a collaborare, visualizzando storie, prospettive diverse e punti di vista, scoprendo le rappresentazioni degli altri in relazione a un tema o contesto comune. Questo approccio permette una comprensione più profonda delle esperienze e prospettive multiple delle persone. Creare queste storie insieme e condividerle genera risonanza e comunanza tra i partecipanti.

      Le storie individuali diventano così una nuova storia comune, che può riguardare un evento, esplorare bisogni e idee, valutare eventi ed esperienze passate o progettare nuove idee e piani per il futuro.

      Tutto ciò rientra nella responsabilità narrativa all’interno della pratica professionale. Questi interventi contribuiscono a creare un terreno comune per significati e apprendimenti condivisi, esplorando la diversità di punti di vista e idee. Raccontando, mostrando e condividendo queste storie, e divertendosi nel farlo, le persone possono trovare nuove idee. Questo processo sarà fondamentale per il futuro, costruendo fiducia, relazioni di potere più equilibrate e, soprattutto, energia positiva per creare insieme nuovi progetti e idee.

       

    • Lavorare con le immagini: 'Photo Voice'

      In questa sezione lavoreremo sull’uso delle fotografie come frammenti di esperienze quotidiane e tracce di memoria da un lato, e come strumenti di costruzione di significato dall’altro. Esploreremo il potere delle immagini e il modo in cui possono essere utilizzate sia in modo serio che ludico per rappresentare letteralmente temi e parole chiave che dobbiamo rendere "responsabili" all’interno delle nostre organizzazioni.

      Come possiamo rappresentare concetti come inclusione, esclusione e altre questioni sociali attraverso immagini? E come possiamo usarle per rendere visibile ciò che facciamo come ONG o organizzazioni politiche? Vi inviteremo a una sessione di formazione per scoprire come relazionarvi con il concetto di inclusione, come visualizzarlo e come utilizzare le immagini in questo contesto.

       

      Lavorare con l’arte visiva e le tecniche di disegno

      In questa sezione approfondiremo ulteriormente l’uso delle narrazioni attraverso l’arte visiva. Tratteremo due aspetti principali:

      1. Osservare l’arte e analizzarla utilizzando strategie di pensiero visivo (Visual Thinking Strategies) per collegarla alle nostre vite e al nostro lavoro.

      2. Disegno automatico, che ci aiuterà a esplorare il disagio e la paura che possono emergere nel rappresentare immagini degli altri.

      Il nostro critico interiore riflette regole incorporate su ciò che è giusto o sbagliato, bello o brutto. Come possono le Visual Thinking Strategies e il disegno automatico aiutarci ad affrontare queste paure e a creare una comunità occasionale basata su ciò che conta per noi come individui e come gruppo?

       

      Lavorare con l’immaginazione: Scrittura Creativa

      In questa sezione esploreremo la forza della scrittura creativa. Questa attività mira a portare tutte le rappresentazioni presenti nella comunità dei partecipanti. Non esiste un modo giusto o sbagliato per contribuire: ogni partecipante apporta ciò che sa, rappresenta o immagina.

  • Sezione 1: Lavorare con le immagini

    • Lavorare con le immagini

      In questa sezione, lavoreremo sull’uso delle fotografie come frammenti di esperienze quotidiane e tracce di memoria, da un lato, e strumenti di costruzione di significato, dall’altro. Esploreremo il potere delle immagini e il modo in cui possono essere utilizzate sia in modo serio che ludico per rappresentare letteralmente i temi o le parole chiave di cui dobbiamo renderci responsabili all’interno delle nostre organizzazioni.

    • Perché utilizzare le foto per la responsabilità narrativa?

      Le foto possiedono una forte capacità evocativa, poiché attivano i nostri ricordi e la nostra capacità di empatia e identificazione con gli altri. Una conversazione su un evento condiviso, basata sull’uso delle immagini, aiuta a scoprire diverse esperienze e prospettive sullo stesso evento. Le foto stimolano la narrazione e il significato, poiché l’immagine contribuisce a ricostruire la storia delle esperienze personali legate a quell’evento condiviso.

      Le fotografie rappresentano tracce delle nostre vite, delle situazioni e degli eventi che abbiamo vissuto in presenza e in relazione con gli altri. Non sono quindi solo tracce delle nostre esperienze personali, ma anche segni di condivisione, incontro, amicizia e apprendimento.

      Come sviluppare pratiche di responsabilità narrativa
      Abbiamo sviluppato alcune modalità di lavoro con le immagini per avviare conversazioni tra persone basate su un evento o un argomento comune, invitandole a raccontare le loro storie personali legate alle esperienze vissute. Le immagini e le storie correlate possono essere utilizzate come materiale visivo per scopi di responsabilità, per la creazione di report o presentazioni: materiale ricco di spunti sullo stato e lo sviluppo dei progetti dal punto di vista esperienziale.

       

    • Elicitation fotografica: attivare i ricordi e sbloccare storie di esperienze vissute

      Le tecniche di elicitation fotografica prevedono che l’organizzatore della sessione prepari un set di immagini legate a un argomento di interesse, per raccogliere storie o informazioni da diversi partecipanti.

      Esempi di utilizzo individuale:
      • Domanda iniziale: Chiedere al partecipante di scegliere una foto che meglio rappresenta la sua esperienza in relazione a un argomento specifico, ad esempio:

        1. il quartiere in cui vive
        2. la scuola che frequenta
        3. una mostra visitata
        4. un trattamento ricevuto in ospedale
        5. il supporto ricevuto presso un ufficio pubblico
      • Esempio di conduzione:

        1. “Per favore, scegli un’immagine che meglio rappresenta la tua esperienza con [aggiungere argomento].”
        2. Una volta scelta l’immagine: “Perché hai scelto proprio questa immagine tra tutte?”
        3. Il partecipante racconta la sua storia collegata all’immagine scelta. È possibile fare ulteriori domande o invitarlo a scegliere un’altra immagine per esplorare altre narrazioni.

      Questo metodo permette di comprendere le rappresentazioni e i punti di vista delle persone su un determinato tema. Inoltre, offre l’opportunità di verificare le proprie rappresentazioni e pregiudizi, poiché il set di immagini scelto dall’organizzatore riflette le sue idee o ipotesi sull’argomento. Può essere sorprendente scoprire che le persone scelgono immagini diverse rispetto a quanto previsto.

       

    • Photovoice: Rappresentare concetti e criteri per valutazione, impatto e responsabilità narrativa

      Obiettivo dell’attività
      I partecipanti utilizzano le proprie fotografie per rappresentare e riflettere su concetti importanti, stimolando osservazioni e narrazioni significative. Questa metodologia permette di dare voce diretta ai partecipanti e ridurre le asimmetrie di potere nei processi partecipativi.

      Fasi dell’attività

      1. Introduzione
        Il facilitatore invita i partecipanti a raccogliere fotografie usando dispositivi personali (smartphone, tablet). Le foto devono essere legate a una domanda o tema specifico concordato in anticipo.
        Esempi di domande:
        • Cosa rappresenta per te il concetto di “inclusione”?

        • Cosa trovi significativo nella tua vita quotidiana?

        • Quali elementi descrivono il tuo ambiente di vita o lavoro?

      2. Durata dell’attività
        • I partecipanti hanno un periodo di tempo definito per raccogliere foto. Questo può variare da alcune ore a una settimana, in base agli obiettivi.

        • Esempio: Fotografare ciò che mangiano durante una settimana, i luoghi significativi del quartiere o le attività ricreative.

      3. Condivisione e analisi
        • Le foto vengono caricate su una piattaforma digitale collaborativa, come Miro o Padlet.

        • I partecipanti analizzano le immagini collettivamente, riflettendo su come rappresentano il tema scelto.

       

    • Materiali necessari

      • Penne e cartoline A6

      • Una grande raccolta di immagini (fotografie, opere d’arte, ritagli di giornale o immagini autoprodotte)

      • Fotocamere o dispositivi digitali personali (smartphone, tablet)

      • Piattaforma digitale collaborativa per raccogliere e condividere immagini (ad es. Miro o Padlet)

       Esempio pratico: Progetto NACCS e inclusione
      Nel progetto NACCS, i partecipanti sono stati invitati a esplorare la città per documentare situazioni che rappresentano l'inclusione. I partecipanti sono stati divisi in gruppi, mescolando giovani locali di Amsterdam con partner di diversi Paesi. Questa attività ha evidenziato le diverse percezioni sul concetto di inclusione, migliorando la comprensione e il dialogo tra i partecipanti.

      Vantaggi dell’attività

      • Riflettere sui concetti e sulle idee da un punto di vista esperienziale.
      • Coinvolgere i partecipanti nel processo di rappresentazione e interpretazione.
      • Ridurre le distanze tra i diversi attori coinvolti nel progetto.

      PhotoVoice: Rappresentare diverse visioni e voci su un tema o situazione attraverso le immagini

      Preparazione del contesto
      Seleziona una sede per l’incontro in un ambiente significativo e stimolante, che incoraggi i partecipanti a osservare e interagire con contesti sociali e culturali (ad esempio, un quartiere cittadino, uno zoo, un parco).

      • Strumenti tecnici: Registra una pagina su Padlet per condividere e analizzare le foto durante la formazione.

      • Documentazione: Registra la sessione tramite audio o video, o nomina una persona che prenda appunti sulle reazioni dei partecipanti a ciascuna fase.

      • Materiali: Fornisci note adesive, penne, carta, fogli per flipchart e assicura che tutti i partecipanti abbiano uno smartphone o un dispositivo portatile per scattare foto. Metti a disposizione alcuni iPad o dispositivi extra per garantire che tutti possano partecipare.

      • Strumenti visivi: Assicurati di avere un computer/portatile e un proiettore o uno schermo per mostrare le foto raccolte.

      Struttura della sessione

      1. Accoglienza e introduzione

      • Icebreaker: Inizia con un’attività per rompere il ghiaccio e creare un’atmosfera rilassata.

      • Introduzione: Il formatore spiega gli obiettivi della sessione:

        • “In questo corso useremo le foto per catturare le nostre rappresentazioni di concetti spesso tradotti in parole nei report, nei libri e nei documenti di policy. Le parole che usiamo implicano una comprensione comune, ma è davvero così? Come interpretiamo questi concetti rispetto alle nostre esperienze? Vi invito a riflettere su uno di questi concetti, principi o valori per costruire insieme una nuova rappresentazione condivisa attraverso le immagini.”

       

  • Section 2: Lavorare con l'arte visiva e le tecniche di disegno

    • Introduzione

      Utilizzare le arti visive nel contesto dello storytelling permette di scoprire nuovi punti di vista e interpretazioni su questioni complesse, situazioni difficili o conflitti. Esprimere e visualizzare mondi interiori, attraverso opere d'arte individuali o collettive, apre nuovi percorsi per scambiare narrazioni e sviluppare una comprensione comune.

      Fare arte insieme aiuta a distrarre il pensiero dal caos quotidiano, a rallentare, ascoltare, contemplare e meditare, stimolando la creatività e la risonanza, sia a livello individuale che collettivo. Attraverso la creazione artistica collettiva si può entrare in connessione profonda con gli altri, discutendo temi significativi e trovando modalità di espressione condivisa.

      Questo processo invita al dialogo silenzioso, alle conversazioni significative e alla costruzione di una narrazione comune basata su valori condivisi. Presentare opere individuali o realizzare un’opera comunitaria insieme crea un percorso comune, dove ogni partecipante lascia una traccia della propria storia, visibile nella diversità di mani, stili, prospettive e colori.

      Attività artistiche ispirate ai movimenti dell’automatismo, dell’espressionismo e del surrealismo
      Questi movimenti artistici si basano sull'inclusione, l’esperimento, la fantasia e l’espressione di emozioni legate alla vita stessa. Gli artisti non cercano tecniche perfette, ma lavorano sulla percezione personale della realtà attraverso spontaneità, auto-espressione, sogni, incubi e racconti popolari.

      Automatism in art has been developed by artists related to the Surrealist Movement. In the Manifesto on surrealism, André Breton defined surrealism as … pure psychic automatism ... the dictation of thought in the absence of all control exercised by reason and outside all moral or aesthetic concerns.

      Automatismo nell’arte
      L’automatismo è una tecnica sviluppata dai surrealisti, definita da André Breton nel Manifesto del Surrealismo come:

      “... puro automatismo psichico... la dettatura del pensiero in assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione e al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale.”

      Il disegno automatico è un esempio di questa tecnica, in cui l’artista reprime il controllo cosciente sul processo creativo. Questa pratica permette di esprimere il proprio mondo interiore autentico, rendendola particolarmente utile per il racconto di storie e la responsabilità narrativa, favorendo la libertà di espressione e la fiducia nel proprio processo creativo.

      Anche Max Ernst, artista visivo surrealista, svilupperà tecniche come il frottage (sfregamento), il grattage (raschiamento) e il collage. Tutte sono legate alla spontaneità, all'uso di materiali a portata di mano e alla sperimentazione di ciò che accade quando si strofina con una matita su un pezzo di carta per ottenere l'impronta di una moneta, di rami e pietre all'esterno per cogliere la consistenza delle cose. Invece di dipingere con i pennelli, raschiava la pittura con la parte posteriore del pennello o con il coltello da pittore.. (Vedi immagine)

      ãSandra Geelhoed (2003), gouache on paper

       

    • Tecniche e materiali

      1. Frottage e Grattage
        • Tecniche sviluppate da Max Ernst:

          • Frottage: Sfregamento di una matita o pastello su un foglio per ottenere l'impronta di oggetti testurizzati come monete, rami o pietre.

          • Grattage: Raschiatura del colore con strumenti come il retro del pennello o coltelli per pittura.

        • Obiettivo: Scoprire texture e materiali presenti nell'ambiente quotidiano.

      2. Collage
        • Creazione di composizioni visive con materiali di uso quotidiano come ritagli di giornale, fotografie e stoffa.

        • Scopo: Coinvolgere i partecipanti nel creare una narrazione visiva che combini elementi personali e collettivi.

      3. Colore e spontaneità (Artisti Cobra)
        • Gli artisti Cobra utilizzavano colori primari (rosso, giallo, blu) e si ispiravano all'arte infantile e ai racconti popolari.

        • Esempio: Karel Appel, che descriveva la pittura come un’esplosione emozionale, un modo per creare “un pezzo di vita” libero da ogni convenzione artistica.

       

    • Attività: Disegno Automatico

      Materiali:

      • Pastelli a olio, matite, pennarelli o inchiostro (includendo pennelli e acqua per l’inchiostro).

      • Carta da disegno o acquerello (A4 o A3, spessore 120-160g).

      • Nastro adesivo per fissare i fogli al tavolo, evitando distrazioni.

    • Procedura:

      1. Preparazione del tema
        • I partecipanti possono scegliere un tema personale (es. paesaggi dell'infanzia, ritratti automatici).

      2. Ritratto automatico in gruppo
        • Dividi i partecipanti in sottogruppi di 4 persone, con 4 pennelli e vasetti di inchiostro di colori diversi.

        • Ogni persona si siede di fronte a un’altra.

    • Round 1: Disegnare il volto della persona di fronte senza guardare il foglio (2 minuti).

    •  

      Round 2: Passare il colore al vicino e continuare, questa volta guardando il foglio (3 minuti).

    • Round 3: Passare di nuovo il colore e continuare liberamente (3 minuti).

    • Round 4: L’ultimo giro prevede di disegnare di nuovo senza guardare il foglio, solo osservando il viso (2 minuti).

      Above art works are made in workshop  at Museum Cobra in September 2023.

    • Discussione:

      • Dopo aver completato i ritratti, i partecipanti condividono le loro sensazioni durante il processo.

      • Il facilitatore guida una conversazione sul controllo, il lasciarsi andare e la libertà di espressione.

      Osservazione dell’arte e sperimentazione
      Prima di iniziare le attività, è utile osservare opere d’arte rilevanti. Ad esempio, il Museo Cobra offre una visione di tecniche sperimentali e interventi creativi.

      Benefici dell’approccio visivo:

      • Favorisce la riflessione su temi complessi.

      • Stimola la creatività collettiva.

      • Incoraggia un dialogo profondo basato su emozioni e valori condivisi.

       

    • Altre forme d'arte.

  • Sezione 3: Lavorare con l'immaginazione: Scrittura creativa

    • 1. Introduzione Teorica

      Per questa sezione ci siamo ispirati al lavoro di Natalie Goldberg, che ha pubblicato un libro rivoluzionario intitolato Writing Down the Bones: Freeing the Writer Within (Shambhala, 1986). Dalla quarta di copertina del manuale leggiamo:
      "Con intuizione, umorismo e praticità, Natalie Goldberg ispira scrittori e aspiranti scrittori a fare il salto verso una scrittura abile e creativa. Offre suggerimenti, incoraggiamenti e consigli solidi su molti aspetti dell'arte dello scrivere: scrivere a partire dai 'primi pensieri' (muovi la mano, non cancellare, metti tutto su carta), ascoltare (scrivere è per il novanta percento ascoltare; più profondamente ascolti, meglio scrivi), usare i verbi (i verbi forniscono l’energia della frase), superare i dubbi (il dubbio è una tortura; non ascoltarlo) e persino scegliere un ristorante in cui scrivere."

      La pratica della scrittura automatica, come insegnata da Natalie Goldberg, aiuta le persone a connettersi spontaneamente con i propri pensieri e sentimenti. Non si tratta di scrivere tutto in modo corretto, ma di catturare alcune immagini dal flusso di pensieri che occupano il nostro mondo interiore. Il critico interiore viene messo a tacere affinché sentimenti e punti di vista autentici possano emergere. Questo tipo di scrittura può essere definito "profonda", direttamente dal cuore.

      Un’altra fonte di ispirazione è Svetlana Aleksievič, giornalista bielorussa, saggista e storica orale, che scrive in russo. Nel 2015 ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura "per i suoi scritti polifonici, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo".
      Ispirata dallo scrittore bielorusso Adamovič, che inventò il romanzo collettivo (chiamato anche "romanzo-oratorio" o "romanzo-documento"), Aleksievič utilizza le esperienze vissute delle persone come materiale per comporre un romanzo. Si tratta di "persone che parlano di sé stesse", trasformando tutto in un "coro epico".

       writing

      Aleksievič scrive:

      "Così vedo e sento il mondo: come un coro di voci individuali e un collage di dettagli quotidiani. In questo modo tutto il mio potenziale mentale ed emotivo si realizza appieno. In questo modo posso essere contemporaneamente scrittrice, cronista, sociologa, psicologa e predicatrice."

      Invece di inventare e immaginare come scrittrice individuale, Aleksievič si sforza di esprimere e onorare le vite reali delle persone.

      Per questa sezione ci siamo ispirati al lavoro di Natalie Goldberg, che ha pubblicato un libro rivoluzionario intitolato Writing Down the Bones: Freeing the Writer Within (Shambhala, 1986). Dalla quarta di copertina del manuale leggiamo:

      "Con intuizione, umorismo e praticità, Natalie Goldberg ispira scrittori e aspiranti scrittori a fare il salto verso una scrittura abile e creativa. Offre suggerimenti, incoraggiamenti e consigli solidi su molti aspetti dell'arte dello scrivere: scrivere a partire dai 'primi pensieri' (muovi la mano, non cancellare, metti tutto su carta), ascoltare (scrivere è per il novanta percento ascoltare; più profondamente ascolti, meglio scrivi), usare i verbi (i verbi forniscono l’energia della frase), superare i dubbi (il dubbio è una tortura; non ascoltarlo) e persino scegliere un ristorante in cui scrivere."

      La pratica della scrittura automatica, come insegnata da Natalie Goldberg, aiuta le persone a connettersi spontaneamente con i propri pensieri e sentimenti. Non si tratta di scrivere tutto in modo corretto, ma di catturare alcune immagini dal flusso di pensieri che occupano il nostro mondo interiore. Il critico interiore viene messo a tacere affinché sentimenti e punti di vista autentici possano emergere. Questo tipo di scrittura può essere definito "profonda", direttamente dal cuore.

      Un’altra fonte di ispirazione è Svetlana Aleksievič, giornalista bielorussa, saggista e storica orale, che scrive in russo. Nel 2015 ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura "per i suoi scritti polifonici, un monumento alla sofferenza e al coraggio del nostro tempo".

      Ispirata dallo scrittore bielorusso Adamovič, che inventò il romanzo collettivo (chiamato anche "romanzo-oratorio" o "romanzo-documento"), Aleksievič utilizza le esperienze vissute delle persone come materiale per comporre un romanzo. Si tratta di "persone che parlano di sé stesse", trasformando tutto in un "coro epico".

      La scrittrice diventa una testimone delle esperienze passate, dando voce alle persone che non vengono ascoltate.

      "Oggi, quando l’uomo e il mondo sono diventati così sfaccettati e diversificati, quando finalmente ci siamo resi conto di quanto l’uomo sia misterioso e insondabile, la storia di una vita, o meglio la testimonianza documentaria di questa storia, ci avvicina di più alla realtà."

       

    • Materiale Necessario
      Carta A4 (preferibilmente colorata per creare un effetto visivo piacevole).
      Penne.
      Timer.
      Post-it.
      Flipchart o grandi fogli per annotazioni collettive.

       

      Per il Formatore

       Il workshop può trattare molti argomenti e temi. È necessario trovare una parola chiave che aiuti le persone a entrare in profondità nei loro pensieri. Una parola con significati metaforici o omonimi può essere particolarmente utile. Nel progetto NACCS, abbiamo utilizzato la parola "Voce". Poiché lavoriamo su narrazioni e sviluppo comunitario, "voce" è una parola interessante per stimolare associazioni, immaginare storie e punti di vista.

      Passaggio 1: Preparazione

      Invita i partecipanti alla sessione di scrittura creativa introducendo un tema significativo per loro, basandoti sulla teoria precedentemente esposta.

      "Vorrei invitarvi a una sessione di scrittura libera di 10 minuti. Questo significa scrivere per 10 minuti di seguito, senza interruzioni. Vi darò una parola, una parola che stimolerà la vostra immaginazione e la vostra mente associativa."

      Distribuisci a tutti i partecipanti un foglio A4. È preferibile utilizzare fogli colorati, lasciando che ciascuno scelga il colore che preferisce. Per il formatore, il momento della scelta del colore offre l'opportunità di instaurare piccole conversazioni e costruire un rapporto con ogni partecipante. In questo modo, in un tempo relativamente breve, il formatore può creare un ambiente sicuro e giocoso, aspetto fondamentale, poiché la scrittura libera spesso comporta un senso di disagio e inadeguatezza.

       

      Passaggio 2: Assegnazione e parola chiave

      Una volta che tutti i partecipanti hanno un foglio colorato, il formatore li invita a iniziare la sessione di scrittura automatica.

      “Cari partecipanti, prendete il vostro foglio colorato e piegatelo in due. Questo sarà il vostro libretto per la vostra storia. L’esercizio inizierà con una parola chiave, che vi aiuterà ad accedere al vostro mondo interiore. Vi aiuterà a scrivere dal cuore e a immergervi nella vostra mente intuitiva, associativa e immaginativa.

      Scrivete questa parola sulla copertina, la parola che stimola la vostra immaginazione, catturata in parole che provengono dal cuore. L’unica regola è che dovete continuare a scrivere. Continuate a muovere la mano e la penna deve scrivere costantemente. Non cancellate nulla, non correggete la grammatica o l’ortografia. Questo esercizio serve a liberare la storia e le idee che avete dentro di voi. Se non sapete cosa scrivere, o siete bloccati, continuate a scrivere anche solo questa sensazione. Seguite il filo dei vostri pensieri. Continuate a scrivere anche se una vocina interiore dice che non potete. Concentratevi sulla vostra linea di pensiero, non ascoltate i rumori di fondo nella stanza. Non parlate con i vicini… Stiamo per iniziare l’esercizio ora.”

      Il formatore deve ora utilizzare una voce dolce, per aiutare le persone a sentirsi a proprio agio e rilassate.

      1. Chiudete gli occhi.

      2. Verificate se siete seduti comodamente. Appoggiate saldamente i piedi sul pavimento per sentirvi radicati.

      3. Allungate la schiena. Rilassatevi.

      4. Fate un respiro profondo. Inspirate… ed espirate.

      “Questa parola vi aiuterà ad entrare nel meraviglioso mondo interiore della vostra immaginazione e associazione. La parola chiave è: [MENZIONARE LA PAROLA].
      Avete 10 minuti. Il tempo inizia ora.”

      Il formatore imposta il timer esattamente su 10 minuti. Può anche lavorare sulla propria storia, ma deve ricordarsi di verificare che i partecipanti scrivano effettivamente una narrazione e non solo parole.

      https://padlet.com/YellowHatJack/naccs-cyprus-training-le-porte-voix-creative-writing-


      10 minuti di scrittura automatica…

       

      Passaggio 3: Dopo i 10 minuti

      Allo scadere del tempo, il timer suona. Il formatore dice:
      "Il tempo è finito! Per favore, mettete giù le penne e le matite. Se non avete finito, non importa. È così che doveva essere."

      Il formatore chiede il permesso di svolgere una condivisione delle storie scritte in piccoli gruppi (massimo 4 persone). Ogni partecipante legge la storia di un altro o, se c'è abbastanza tempo, tutti leggono le storie degli altri.

      Ai partecipanti vengono assegnate due domande su cui lavorare:

      1. Quali sono le somiglianze e le differenze tra le storie? Scegli almeno una o due citazioni interessanti.

      2. Come hai vissuto l’esercizio? Come è andata la scrittura? Come hai gestito il tuo critico interiore?

       

      Passaggio 4. Confronto dei contenuti

      Leggete le storie degli altri. Ogni partecipante legge la storia di un membro del gruppo. Scrivete su post-it di cosa tratta la storia. Come ha interpretato la persona la parola chiave? Che tipo di storia ha scritto? Quali frasi o citazioni sono interessanti? Quali parole o frasi caratterizzano il testo?
      Annotate i risultati su un foglio a blocco.

      Discussione: Quali sono le somiglianze e le differenze tra le storie legate alla parola chiave? Il gruppo discute e scrive le osservazioni. Quali sono le frasi più interessanti?

       

      Passaggio 5. Confronto del processo

      • Come avete affrontato il processo di scrittura? È stato facile? Siete riusciti a entrare nel flusso?
        Scrivete su post-it cosa ha significato per voi l'esercizio.

      Discussione: Condividete con gli altri e attaccate i vostri commenti su un grande foglio a blocco.
      Riflettete insieme: Quali sono le esperienze individuali e collettive dei partecipanti? Discutetene nei piccoli gruppi e raccogliete i post-it su un grande foglio.

       

      Passaggio 6. Parola parlata collettiva basata sulle storie

      I piccoli gruppi ricevono un nuovo compito. Dopo aver fatto l'analisi, scrivete una nuova storia, una scena, una poesia, un testo di spoken word o un saggio insieme, basandovi sulle vostre storie.
      Scrivete un pezzo di parola parlata di 3 minuti. Può essere una poesia, un pezzo teatrale, una dichiarazione collettiva o un manifesto.

       

       

      Passaggio 7. Presentazione delle parole parlate in plenaria

      Tutti i gruppi presentano la loro parola parlata. I partecipanti ascoltano, senza commentare.

       

      Passaggio 8. Elaborazione comune e discussione

      Ogni gruppo racconta le somiglianze e le differenze nelle storie e nel processo.

      Domande per la riflessione:

      • Cosa abbiamo imparato da questo esercizio?

      • I post-it vengono analizzati e attaccati su un grande foglio a blocco.

      • Cosa emerge dall'analisi delle storie?

      • Come si relazionano le persone al tema comune scatenato dalla parola chiave?

      • Cosa impariamo dalla costruzione personale delle storie e dall'interpretazione delle parole e delle immagini in una parola parlata?

       

    • Uso per la responsabilità narrativa (narrative accountability)

      Il formatore chiede il permesso ai partecipanti di raccogliere le loro storie e di registrare un video delle performance. Queste storie possono essere utilizzate per scopi di responsabilità narrativa.

      Tutte le prospettive sulla parola chiave verranno utilizzate come dati per creare una nuova storia comune sulla parola chiave, trasformandola attentamente in un nuovo e condiviso racconto narrativo. L'analisi delle storie rappresenta una prima fase di analisi dei dati sulla conoscenza attuale di un argomento importante per il gruppo.

       

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